CEDIMENTO DEL VIADOTTO "Geremia II" della Ss 626

«IL CEDIMENTO DEL VIADOTTO PROVOCATO DALLA FRANA»
Restano stazionarie le condizioni dei feriti nell’incidente stradale


Un movimento franoso sotterraneo, forse provocato dalle forti piogge che si sono abbattute sul territorio tra febbraio ed aprile, potrebbe essere stato alla base del cedimento del viadotto "Geremia II" della Ss 626 che collega Caltanissetta a Gela, che l’altro ieri mattina, poteva fare registrare una strage. Lo afferma l’Anas, ovvero l’Ente committente dell’opera che, a 24 ore dal cedimento del viadotto che ha fatto gridare allo scandalo, tiene a precisare che i lavori del viadotto furono ultimati nel 1990.
"Dai primi rilievi - scrivono in una nota dall’Anas - risulta che le fondazioni delle pile sono adeguate ed i materiali di costruzione sono idonei". Quel viadotto - dove da due giorni è ben visibile un enorme gradone contro il quale sono andati a schiantarsi una Mercedes classe E sulla quale viaggiavano Monia Greco, i suoi due figlioletti e Salvatore Battaglia; nonché Gaetano Curasì, un agente del distaccamento della Polstrada di Gela che si trovava in sella alla moto di servizio - era stato progettato negli anni Settanta per poi essere realizzato negli anni Ottanta.
Il progetto esecutivo fu realizzato nel ’78 dallo studio Corona di Torino, mentre i lavori da parte dell’impresa Rizzi spa di Rovigo iniziarono nell’85 per essere ultimati 5 anni più tardi. Durante l’esecuzione dei lavori – aggiungono dall’Anas - furono eseguite le prove di carico sui pali di fondazione e sugli impalcati. Il collaudo del viadotto fu rilasciato il 18 maggio 1990 mentre il collaudo complessivo del lotto risale al 12 marzo ’93. L’inaugurazione del viadotto "Geremia II", lungo 1.487 metri e costituito da 35 campate, avvenne 14 anni più tardi.

Ecco il video:

questa non me l'aspettavo da un amministratore!!