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TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
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G.A.M.
D. Gilmour
ZioPino
Admin
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TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Il Cristianesimo e l'Islam, così come l'Induismo, il Buddismo, etc., non possono essere simultaneamente veritieri, in quanto insegnano molte cose che sono in pieno contrasto l'una dall'altra. Riguardo i punti importanti - come la relazione dell'uomo con Dio, la necessità della salvezza, la personalità di Dio, i piani di Dio per l'uomo, il giudizio di Dio, etc. - gli insegnamenti delle varie religioni si discostano tangibilmente gli uni dagli altri. Esaminandoli superficialmente sembrerebbe che ci siano delle affinità, almeno nell'origine e nello scopo, ma addentrandosi un pò di più, si notano differenze profonde negli insegnamenti principali che sono del tutto incompatibili tra di loro.
La peculiarità del Cristianesimo è nella presentazione, da parte di Dio stesso, del Messia e della salvezza. Nelle altre religioni è pressoché impossibile realizzare la salvezza ed addirittura non è nei piani di Dio. All'infuori del Cristianesimo non esiste nemmeno la persona del Figlio di Dio che muore per i peccati dell'uomo. Anche l'Islam non riconosce Gesù Cristo come Figlio di Dio e Salvatore, ma soltanto come profeta.
Delle differenze sostanziali ci sono anche nell'ambito delle religioni pseudocristiane come nei Testimoni di Geova o nei Mormoni e riguardano principalmente la figura del Cristo, la personalità di Dio e la natura di Dio.
Riguardo le religioni in generale, in ognuna di esse è presente la consapevolezza dell'esistenza di Dio (cioè credono in un Essere superiore) e del bisogno di avere un rapporto con Lui, per cui ogni religione con la propria caratteristica spirituale, il proprio culto, ed anche con forme abbastanza differenti le une dalle altre, cerca di soddisfare e realizzare tale bisogno. Ma questa necessità porta a tentativi e sforzi che in molti casi degenera nell'idolatria, o nella superstizione, o nell'assurdità di vari riti abominevoli a Dio ed agli uomini, per cui ottengono l'opposto risultato, quello dell'allontanamento da Dio.
La peculiarità del Cristianesimo è nella presentazione, da parte di Dio stesso, del Messia e della salvezza. Nelle altre religioni è pressoché impossibile realizzare la salvezza ed addirittura non è nei piani di Dio. All'infuori del Cristianesimo non esiste nemmeno la persona del Figlio di Dio che muore per i peccati dell'uomo. Anche l'Islam non riconosce Gesù Cristo come Figlio di Dio e Salvatore, ma soltanto come profeta.
Delle differenze sostanziali ci sono anche nell'ambito delle religioni pseudocristiane come nei Testimoni di Geova o nei Mormoni e riguardano principalmente la figura del Cristo, la personalità di Dio e la natura di Dio.
Riguardo le religioni in generale, in ognuna di esse è presente la consapevolezza dell'esistenza di Dio (cioè credono in un Essere superiore) e del bisogno di avere un rapporto con Lui, per cui ogni religione con la propria caratteristica spirituale, il proprio culto, ed anche con forme abbastanza differenti le une dalle altre, cerca di soddisfare e realizzare tale bisogno. Ma questa necessità porta a tentativi e sforzi che in molti casi degenera nell'idolatria, o nella superstizione, o nell'assurdità di vari riti abominevoli a Dio ed agli uomini, per cui ottengono l'opposto risultato, quello dell'allontanamento da Dio.
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Ciao a tutto lo staff come religione sono cattolico ma in chiesa non ci vado mai.
dopo che ho fato la cresima a butera nella chiesa Madrice in chiesa ci vado ogni tanto quabdo ci sono dei matrimoni battesimi.
E' da quel giorno che io non mi confesso e non ho preso piu' la comunione.
Lo scorso anno mi trovavo a butera per la settimana Santa e per la messa di mazzanotte per pasqua sono andato in chiesa.
Durante la comunione mi veniva voglia di prendere la comunione ma non lo fatto.
Siete cattolici praticanti in questo forum
dopo che ho fato la cresima a butera nella chiesa Madrice in chiesa ci vado ogni tanto quabdo ci sono dei matrimoni battesimi.
E' da quel giorno che io non mi confesso e non ho preso piu' la comunione.
Lo scorso anno mi trovavo a butera per la settimana Santa e per la messa di mazzanotte per pasqua sono andato in chiesa.
Durante la comunione mi veniva voglia di prendere la comunione ma non lo fatto.
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ZioPino- Utente semplice
-
Numero di messaggi : 245
Età : 43
Località : germania
Data d'iscrizione : 27.07.08
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Ho ascoltato le prediche di padre roberto.
Io ringrazio la tv bov che mi avete dato la possibilita' di ascoltarle e vedee anche se sono lontano.
Ho apprezzato le sue parole ma mi veniva voglia di andarmi a confessare.
E tanto che non vado in chiesa
Io ringrazio la tv bov che mi avete dato la possibilita' di ascoltarle e vedee anche se sono lontano.
Ho apprezzato le sue parole ma mi veniva voglia di andarmi a confessare.
E tanto che non vado in chiesa
ZioPino- Utente semplice
-
Numero di messaggi : 245
Età : 43
Località : germania
Data d'iscrizione : 27.07.08
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Io dico solo che tutte le religioni hanno un solo fine,far riflettere la gente e non indurla a commettere atti di malavita,,,,,,
Poi il resto è soltanto fede....
Poi il resto è soltanto fede....
D. Gilmour- Fan
-
Numero di messaggi : 53
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Data d'iscrizione : 04.08.08
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Io credo che non siano tutte così.................ci sono religioni il quali praticant piu' radicalii si fanno saltare all'aria per uccidere persone di altre religioni........................quale dio permetterebbe questo?
Ichigo Kurosaki- Amministratori
-
Numero di messaggi : 1140
Località : Butera
Data d'iscrizione : 09.07.08
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Molti pensano che credere in Dio sia un fatto di pura fede. L’esistenza di Dio invece è anche una scoperta della ragione. Non a caso all’esistenza di Dio ci sono giunti filosofi prima di Cristo, come Socrate, Platone, Aristotele…
Non si tratta infatti di spiegare Dio, ma di spiegare il mondo. È il mondo, così come ci appare, che ha bisogno di una spiegazione esauriente. Coloro che negano Dio e ammettono il caso, introducono surrettiziamente un’altra divinità suprema (il caso appunto).
Ho brevemente riassunto cinque argomenti di varie epoche. Vogliono essere solo uno stimolo per un confronto sulla base della ragione.
1. Il mondo è in continuo divenire. Ma per dare origine al movimento occorre una causa iniziale che non sia mossa da nessuno. Occorre un primo principio, un ‘motore immobile’, cioè Dio. (Aristotele).
2. Il mondo così come lo conosciamo è relativo. Gli esseri infatti nascono, scompaiono, si modificano.
Ma ciò che prima non esisteva (o non era in quel dato modo) non ha in sé la ragione del suo essere; deriva da altro. Per esistere, un simile mondo (che sia eterno o no) ha bisogno di un essere che lo trascenda, un essere totalmente Altro, l’Assoluto, Dio. (Avicenna, S. Tommaso d’Aquino).
3. Scopriamo in noi dei primi principi certamente veri. Ad es., il principio di identità (‘una cosa è sé stessa’); il principio di non contraddizione (‘non si può affermare che qualcosa sia e non sia nello stesso modo ed allo stesso tempo’; per esempio, non si può affermare che Dio esista e non esista contemporaneamente); così i fondamenti della deduzione logica, ed altri ancora. Ma poiché l’uomo è mutevole, relativo, legato al qui ed ora, di dove gli derivano queste verità eterne? Solo da una verità assoluta ed eterna, che è Dio. (Platone, S. Agostino).
4. Il male nel mondo è una realtà drammaticamente evidente: male fisico e male morale. Pur esistendo intrecciate queste due realtà, l’uomo desidera per sé il bene e cerca di fuggire il male, che considera una menomazione di essere.
Questo desiderio insopprimibile di bene, che ognuno di noi avverte, ci fa concludere che, nonostante il male, il fondamento dell’essere è il bene. E il fondamento dell’essere è Dio.
“Ci hai creati per te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. (S. Agostino).
5. Nell’uomo, nonostante il male, c’è desiderio di giustizia e di verità. E questo ha il suo fondamento in un Dio giusto e veritiero, che giudicherà con giustizia e verità. Ma se Dio non esiste, non c’è più nessun fondamento oggettivo alla verità e alla giustizia. Tutto è affidato all’arbitrio umano. Se Dio non esiste, tutto per l’uomo diventa possibile. (Dostoevskij).
Non si tratta infatti di spiegare Dio, ma di spiegare il mondo. È il mondo, così come ci appare, che ha bisogno di una spiegazione esauriente. Coloro che negano Dio e ammettono il caso, introducono surrettiziamente un’altra divinità suprema (il caso appunto).
Ho brevemente riassunto cinque argomenti di varie epoche. Vogliono essere solo uno stimolo per un confronto sulla base della ragione.
1. Il mondo è in continuo divenire. Ma per dare origine al movimento occorre una causa iniziale che non sia mossa da nessuno. Occorre un primo principio, un ‘motore immobile’, cioè Dio. (Aristotele).
2. Il mondo così come lo conosciamo è relativo. Gli esseri infatti nascono, scompaiono, si modificano.
Ma ciò che prima non esisteva (o non era in quel dato modo) non ha in sé la ragione del suo essere; deriva da altro. Per esistere, un simile mondo (che sia eterno o no) ha bisogno di un essere che lo trascenda, un essere totalmente Altro, l’Assoluto, Dio. (Avicenna, S. Tommaso d’Aquino).
3. Scopriamo in noi dei primi principi certamente veri. Ad es., il principio di identità (‘una cosa è sé stessa’); il principio di non contraddizione (‘non si può affermare che qualcosa sia e non sia nello stesso modo ed allo stesso tempo’; per esempio, non si può affermare che Dio esista e non esista contemporaneamente); così i fondamenti della deduzione logica, ed altri ancora. Ma poiché l’uomo è mutevole, relativo, legato al qui ed ora, di dove gli derivano queste verità eterne? Solo da una verità assoluta ed eterna, che è Dio. (Platone, S. Agostino).
4. Il male nel mondo è una realtà drammaticamente evidente: male fisico e male morale. Pur esistendo intrecciate queste due realtà, l’uomo desidera per sé il bene e cerca di fuggire il male, che considera una menomazione di essere.
Questo desiderio insopprimibile di bene, che ognuno di noi avverte, ci fa concludere che, nonostante il male, il fondamento dell’essere è il bene. E il fondamento dell’essere è Dio.
“Ci hai creati per te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. (S. Agostino).
5. Nell’uomo, nonostante il male, c’è desiderio di giustizia e di verità. E questo ha il suo fondamento in un Dio giusto e veritiero, che giudicherà con giustizia e verità. Ma se Dio non esiste, non c’è più nessun fondamento oggettivo alla verità e alla giustizia. Tutto è affidato all’arbitrio umano. Se Dio non esiste, tutto per l’uomo diventa possibile. (Dostoevskij).
diavoletto- Moderatore
-
Numero di messaggi : 238
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Data d'iscrizione : 25.07.08
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
<I><FONT size=4>[size=12]
<I><FONT size=4>S'insegna ai bambini che si preparano alla Prima Comunione e si ricorda spesso ai fedeli di ogni ceto, che il principale mi­stero della Fede Cattolica è l'esistenza di un Dio solo, in tre Persone, uguali e distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo.
<I><FONT size=4>S'insegna ai bambini che si preparano alla Prima Comunione e si ricorda spesso ai fedeli di ogni ceto, che il principale mi­stero della Fede Cattolica è l'esistenza di un Dio solo, in tre Persone, uguali e distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo.
diavoletto- Moderatore
-
Numero di messaggi : 238
Età : 44
Località : butera
Data d'iscrizione : 25.07.08
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Lo Spirito Santo e Gesù
Lo Spirito Santo accompagnava sempre Gesù durante la vita terrena e ne guidava i passi. Gesù, come Dio, è uguale allo Spirito Santo, ma come uomo si faceva dirigere da Lui e ne seguiva gli impulsi. Dice l'Evangelista San Luca: Gesù, pieno di Spirito Santo, si parti e fu condotto dallo Spirito nel deserto (S. Luca, IV-l).
Lo Spirito Santo accompagnava sempre Gesù durante la vita terrena e ne guidava i passi. Gesù, come Dio, è uguale allo Spirito Santo, ma come uomo si faceva dirigere da Lui e ne seguiva gli impulsi. Dice l'Evangelista San Luca: Gesù, pieno di Spirito Santo, si parti e fu condotto dallo Spirito nel deserto (S. Luca, IV-l).
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Perché i cristiani credono nella Trinità? Non è già abbastanza difficile credere che c’è Dio, per aggiungerci anche il rebus che egli è “uno e trino”? Ci sono oggigiorno alcuni a cui non dispiacerebbe lasciar da parte la Trinità, anche per poter così dialogare meglio con Ebrei e Musulmani che professano la fede in un Dio rigidamente unico.
La risposta è che i cristiani credono che Dio è trino, perché credono che Dio è amore! Se Dio è amore deve amare qualcuno. Non c’è un amore a vuoto, non diretto ad alcuno. Ci domandiamo: chi ama Dio per essere definito amore? Una prima risposta potrebbe essere: ama gli uomini! Ma gli uomini esistono da alcuni milioni di anni, non più. Prima di allora chi amava Dio? Non può infatti aver cominciato ad essere amore a un certo punto del tempo, perché Dio non può cambiare. Seconda risposta: prima di allora amava il cosmo, l’universo. Ma l’universo esiste da alcuni miliardi di anni. Prima di allora, chi amava Dio per potersi definire amore? Non possiamo dire: amava se stesso, perché amare se stessi non è amore, ma egoismo o, come dicono gli psicologi, narcisismo.
Ed ecco la risposta della rivelazione cristiana. Dio è amore in se stesso, prima del tempo, perché da sempre ha in se stesso un Figlio, il Verbo, che ama di un amore infinito, che è lo Spirito Santo. In ogni amore ci sono sempre tre realtà o soggetti: uno che ama, uno che è amato e l’amore che li unisce. Là dove Dio è concepito come potenza assoluta, non c’è bisogno di più persone, perché la potenza può essere esercitata benissimo da uno solo; non così se Dio è concepito come amore assoluto.
La teologia si è servita del termine natura, o sostanza per indicare in Dio l’unità e del termine persona per indicare la distinzione. Per questo diciamo che il nostro Dio è un Dio unico in tre persone. La dottrina cristiana della Trinità non è un regresso, un compromesso tra monoteismo e politeismo. È al contrario un passo avanti che solo Dio stesso poteva far compiere alla mente umana.
La contemplazione della Trinità può avere un impatto prezioso sulla nostra vita umana. Essa è un mistero di relazione. Le persone divine sono definite dalla teologia “relazioni sussistenti”. Questo significa che le divine persone non hanno delle relazioni, ma sono delle relazioni. Noi esseri umani abbiamo delle relazioni – di figlio a padre, di moglie a marito ecc. –, ma non ci esauriamo in quelle relazioni; esistiamo anche fuori e senza di esse. Non così il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
La felicità e l’infelicità sulla terra dipendono in larga misura, lo sappiamo, dalla qualità delle nostre relazioni. La Trinità ci svela il segreto per avere delle relazioni belle. Ciò che rende bella, libera e gratificante una relazione è l’amore nelle sue diverse espressioni. Qui si vede come è importante che Dio sia visto primariamente come amore e non come potere: l’amore dona, il potere domina. Quello che avvelena una relazione è il volere dominare l’altro, possederlo, strumentalizzarlo, anziché accoglierlo e donarsi.
Devo aggiungere una osservazione importante. Il Dio cristiano è uno e trino! Questa è dunque la festa anche dell’unità di Dio, non solo della sua trinità. Anche noi cristiani crediamo “in un solo Dio”, solo che l’unità in cui crediamo non è una unità di numero, ma di natura. Somiglia più all’unità della famiglia che a quella dell’individuo, più all’unità della cellula che a quella dell’atomo.
La prima lettura della festa ci presenta il Dio biblico come “misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia”. Questo è il tratto che più accomuna il Dio della Bibbia, il Dio dell’Islam e il Dio (o meglio la religione) buddista e che più si presta, perciò, a un dialogo e a una collaborazione tra le grandi religioni. Ogni sura del Corano inizia con l’invocazione: “Nel nome di Dio, il Misericordioso, il Compassionevole”. Nel buddismo, che non conosce l’idea di un Dio personale e creatore, il fondamento è antropologico e cosmico: l’uomo deve essere misericordioso per la solidarietà e la responsabilità che lo legano a tutti i viventi. Le guerre sante del passato e il terrorismo religioso di oggi sono un tradimento, non una apologia, della propria fede. Come si può uccidere in nome di un Dio che si continua a proclamare “il Misericordioso e il Compassionavole”? È il compito più urgente del dialogo interreligioso che insieme, i credenti di tutte le religioni, devono perseguire per la pace e il bene dell’umanità.
(tratto da una Omelia di Padre R. Cantalamessa)
La risposta è che i cristiani credono che Dio è trino, perché credono che Dio è amore! Se Dio è amore deve amare qualcuno. Non c’è un amore a vuoto, non diretto ad alcuno. Ci domandiamo: chi ama Dio per essere definito amore? Una prima risposta potrebbe essere: ama gli uomini! Ma gli uomini esistono da alcuni milioni di anni, non più. Prima di allora chi amava Dio? Non può infatti aver cominciato ad essere amore a un certo punto del tempo, perché Dio non può cambiare. Seconda risposta: prima di allora amava il cosmo, l’universo. Ma l’universo esiste da alcuni miliardi di anni. Prima di allora, chi amava Dio per potersi definire amore? Non possiamo dire: amava se stesso, perché amare se stessi non è amore, ma egoismo o, come dicono gli psicologi, narcisismo.
Ed ecco la risposta della rivelazione cristiana. Dio è amore in se stesso, prima del tempo, perché da sempre ha in se stesso un Figlio, il Verbo, che ama di un amore infinito, che è lo Spirito Santo. In ogni amore ci sono sempre tre realtà o soggetti: uno che ama, uno che è amato e l’amore che li unisce. Là dove Dio è concepito come potenza assoluta, non c’è bisogno di più persone, perché la potenza può essere esercitata benissimo da uno solo; non così se Dio è concepito come amore assoluto.
La teologia si è servita del termine natura, o sostanza per indicare in Dio l’unità e del termine persona per indicare la distinzione. Per questo diciamo che il nostro Dio è un Dio unico in tre persone. La dottrina cristiana della Trinità non è un regresso, un compromesso tra monoteismo e politeismo. È al contrario un passo avanti che solo Dio stesso poteva far compiere alla mente umana.
La contemplazione della Trinità può avere un impatto prezioso sulla nostra vita umana. Essa è un mistero di relazione. Le persone divine sono definite dalla teologia “relazioni sussistenti”. Questo significa che le divine persone non hanno delle relazioni, ma sono delle relazioni. Noi esseri umani abbiamo delle relazioni – di figlio a padre, di moglie a marito ecc. –, ma non ci esauriamo in quelle relazioni; esistiamo anche fuori e senza di esse. Non così il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
La felicità e l’infelicità sulla terra dipendono in larga misura, lo sappiamo, dalla qualità delle nostre relazioni. La Trinità ci svela il segreto per avere delle relazioni belle. Ciò che rende bella, libera e gratificante una relazione è l’amore nelle sue diverse espressioni. Qui si vede come è importante che Dio sia visto primariamente come amore e non come potere: l’amore dona, il potere domina. Quello che avvelena una relazione è il volere dominare l’altro, possederlo, strumentalizzarlo, anziché accoglierlo e donarsi.
Devo aggiungere una osservazione importante. Il Dio cristiano è uno e trino! Questa è dunque la festa anche dell’unità di Dio, non solo della sua trinità. Anche noi cristiani crediamo “in un solo Dio”, solo che l’unità in cui crediamo non è una unità di numero, ma di natura. Somiglia più all’unità della famiglia che a quella dell’individuo, più all’unità della cellula che a quella dell’atomo.
La prima lettura della festa ci presenta il Dio biblico come “misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia”. Questo è il tratto che più accomuna il Dio della Bibbia, il Dio dell’Islam e il Dio (o meglio la religione) buddista e che più si presta, perciò, a un dialogo e a una collaborazione tra le grandi religioni. Ogni sura del Corano inizia con l’invocazione: “Nel nome di Dio, il Misericordioso, il Compassionevole”. Nel buddismo, che non conosce l’idea di un Dio personale e creatore, il fondamento è antropologico e cosmico: l’uomo deve essere misericordioso per la solidarietà e la responsabilità che lo legano a tutti i viventi. Le guerre sante del passato e il terrorismo religioso di oggi sono un tradimento, non una apologia, della propria fede. Come si può uccidere in nome di un Dio che si continua a proclamare “il Misericordioso e il Compassionavole”? È il compito più urgente del dialogo interreligioso che insieme, i credenti di tutte le religioni, devono perseguire per la pace e il bene dell’umanità.
(tratto da una Omelia di Padre R. Cantalamessa)
Atena- Fan
-
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Data d'iscrizione : 08.08.08
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
Quando si dice che un prete non si può sposare, che cosa veramente si intende? La disciplina del celibato e quella della continenza perpetua traggono origine da una legge posteriore oppure si fondano su una pratica vissuta fin dal tempo degli apostoli? Complessivamente, quanto il tema del celibato è intrecciato e forse confuso con il tema della continenza? In che misura esiste nella Tradizione una pratica della continenza perpetua da parte degli sposati, una volta introdotti all’ordine sacerdotale?
Si rimarrà sorpresi nel constatare che l’accento principale non è posto dall’autore sul celibato sacerdotale e sulle sue concrete realizzazioni nel tempo, ma sulla continenza sacerdotale, praticabile e praticata, e sempre richiesta dalla Chiesa cattolica sia ai celibi che ricevono gli ordini maggiori sia agli sposati che ricevono il Diaconato.
Si rimarrà sorpresi nel constatare che l’accento principale non è posto dall’autore sul celibato sacerdotale e sulle sue concrete realizzazioni nel tempo, ma sulla continenza sacerdotale, praticabile e praticata, e sempre richiesta dalla Chiesa cattolica sia ai celibi che ricevono gli ordini maggiori sia agli sposati che ricevono il Diaconato.
diavoletto- Moderatore
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Numero di messaggi : 238
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Località : butera
Data d'iscrizione : 25.07.08
Re: TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI ?
wolf ha scritto:Io credo che non siano tutte così.................ci sono religioni il quali praticant piu' radicalii si fanno saltare all'aria per uccidere persone di altre religioni........................quale dio permetterebbe questo?
Caro Lupo, io penso che quello che dici non ha proprio niente a che vedere con la religione, ovvero l`Islam, bensi con le caste che sono capitanate da uomini che di spirituale non hanno proprio niente, purtroppo! Molta gente, scusami, spero non la prenderai al personale, confonde la religione con la legge istituita da uomini che in una politica corrotta fanno il bello, il brutto ed il cattivo.
Cordiali saluti
sibilla-
Numero di messaggi : 29
Età : 52
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Data d'iscrizione : 11.04.09
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