Gli assenteisti rischiano il licenziamento

Fonte La Sicilia


Gli assenteisti rischiano il licenziamento
Il decreto Brunetta prevede pesanti sanzioni per i dipendenti pubblici che attestano il falso tramite artifizi
Sabato 09 Aprile 2011 CL Provincia, pagina 43 e-mail print Butera. Un'indagine nata da lettere anonime giunte alla Procura di Gela e dallo scatto d'ira di un dipendente comunale che avrebbe puntato l'indice contro tre colleghi "assenteisti". Si sarebbe mossa da questi elementi l'indagine sfociata tre giorni fa con la sospensione da parte del Gip di 33 dipendenti comunali assenteisti e di cinque denunciati a piede libero. Dopo l'arrivo delle missive anonime alla Procura di Gela, in una di queste pare che venisse puntato l'indice contro un lavoratore che timbrava e poi si allontanava e dallo sfogo del dipendente comunale, sarebbe nata l'esigenza da parte dei carabinieri della locale Stazione di avviare la certosina indagine tramite il supporto delle telecamere istallate all'entrata e all'interno del Municipio.
Ma non si sarebbero fermati qui i militari dell'Arma. Durante i controlli del personale avrebbero anche individuato chi stava per ore al bar e, chi pur avendo l'autorizzazione a recarsi in banca o allo sportello postale, veniva visto in giro a fare la spesa senza avvicinarsi all'istituto bancario. I carabinieri della Stazione di Butera non hanno tenuto in considerazione brevi allontanamenti dal Comune o occasionali timbrature effettuate da soggetti non legittimati. Un diffuso fenomeno durato, secondo quanto è stato appurato, dal 10 maggio dello scorso anno fino alla data del 22 giugno.
I dipendenti assenteisti - che secondo l'inchiesta hanno recato danno economico all'amministrazione comunale - hanno lamentato davanti al Gip Veronica Vaccaro ed al pm Vittorio Nessi di aver effettuato tante ore di lavoro straordinario per conto del Comune e di aver utilizzato anche i propri veicoli pur di prendere parte alle missioni.
Dalla richiesta iniziale di misure restrittive con gli arresti domiciliari o l'obbligo di firma, il Gip Vaccaro è giunta alla sospensione dei lavoratori. Con l'ordinanza di sospensione il Sindaco Luigi Casisi ha da ieri gli uffici semivuoti e per questo ha chiesto un incontro urgente al Prefetto di Caltanissetta Umberto Guidato. Ma l'inchiesta dovrebbe creare anche un po' di imbarazzo a chi è stato chiamato dai cittadini a reggere il timone amministrativo, a scegliere la compagine di Giunta ed ai dirigenti che hanno acquisito massima fiducia nello svolgere il loro operato. Un lungo elenco di indagati per truffa e falso.
Con le recenti normative introdotte dal Ministro Brunetta questi lavoratori rischiano il licenziamento perché avrebbero attestato falsamente «la presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustificazione dell'assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia. In questo caso il licenziamento è senza preavviso» sta scritto nel decreto Brunetta. Da ieri sono solo in tre i dirigenti al Comune che dovranno occuparsi, durante il periodo di sospensione dei colleghi, anche di altri settori. Da oggi iniziamo a raccontare le posizioni dei dipendenti assenteisti e le loro "giustificazioni" in sede di interrogatorio.
Riportiamo anche la richiesta iniziale del sostituto procuratore Vittorio Nessi e la decisione del Gip Veronica Vaccaro.
Buttiglieri Ignazio (richiesta iniziale arresti domiciliari - ora sospeso per un mese). Il collaboratore professionale svolge attività interna. Per più di una occasione si è allontanato dall'ufficio anche superando un'ora. Ma il lavoratore il 18 giugno dello scorso anno si sarebbe fatto timbrare il cartellino del collega Paolo Caltavituro, che due giorni avrebbe chiesto lo stesso a Buttiglieri. «Effettuo molti straordinari - ha detto Ignazio Buttiglieri in sede di interrogatorio - soprattutto nei mesi di settembre, ottobre e novembre. Le ore di straordinario in più non mi sono state ancora pagate. Spesso lavoro al di fuori dell'orario di lavoro, vengo disturbato a casa, ma per amore del mio lavoro non mi sono mai tirato indietro».
Calaciura Salvatore (rich. obbligo di firma - ora denunciato a piede libero). Amministra la rete informatica del Comune di Butera e degli istituti. Un servizio che Calaciura può svolgere anche attraverso il "telelavoro". Le sue uscite dall'edificio comunale erano autorizzate. Da qui la denuncia a piede libero.
Caltavituro Paolo (rich. arresti domiciliari - ora sospeso per un mese). Il dipendente, IV livello, fratello del consigliere comunale Rocco, avrebbe svolto mansioni superiori mai retribuite dall'amministrazione comunale.
Cusumano Arturo (rich. obbligo di firma - sospeso per 15 giorni). Collaboratore professionale e svolge servizio presso l'ufficio lavori pubblici effettuando le autentiche di firma. Il dipendente può provare, attraverso la presentazione dei documenti, che le sue uscite dal Comune erano per motivi di lavoro.
Laura Mendola


09/04/2011